2015
Installazione
Fusti di bambù, scultura in bronzo, pianta di canapa
In agricoltura biologica il ruolo dell’uomo è quello di aiutare semplicemente la natura a fare al meglio il suo corso, conoscendone i processi, con interventi minimi e poco invasivi, come ad esempio utilizzare semplici sostegni di legno o bambù per far crescere piante di pomodori o fagioli in modo che prendano meno umidità e più sole.
Questo sostegno è un elemento culturale minimo, che ho individuato quale significativo rispetto al discorso che volevo esprimere sulla relazione tra uomo e natura, e che ho utilizzato per costruire una installazione ambientale. Ho così elaborato una sorta di orto all’interno dello spazio espositivo, fatto però solo di questi sostegni, senza l’elemento vegetale, un orto vuoto, dove la natura è assente proprio per spostare l’attenzione sull’elemento culturale. Questi esili sostegni diventano simbolicamente sostegni per la crescita dell’uomo e si riferiscono anche al ruolo di sostegno culturale che l’istituzione dovrebbe avere per la collettività. Ma questi, non ancorati a terra, sono invece fragili e instabili, delle misure dell’uomo ma non adatti a sorreggerlo.
Uno di essi regge una pianta di canapa, traccia della performance avvenuta l’8 di ottobre, e funge da collegamento con il libro del viaggio (stampato in carta di canapa) esposto assieme all’installazione, mentre uno solo di questi elementi è realizzato in bronzo, e inserito in modo mimetico tra gli altri, raggiungibile da chi affina lo sguardo per cogliere variazioni di luce e gradi di realtà.
> Prodotto da MACRO, Programma Artisti in Residenza 2015
Ciò che è vivo – Vie della canapa