2014
N.9 carrelli con ruote, 58x30x18 cm
Cibo, suppellettili, coperta, finocchietto selvatico, iperico, musica, candele, radice di albero, libri.
Dal 1989 milioni di rumeni emigrano per vivere e lavorare all’estero, portando con sé elementi della propria cultura. Ho messo in relazione questa migrazione con la mia biografia personale. Mia madre è rumena e lasciò Brasov nel 1973 per sposarsi con un uomo italiano, che ha un’identità bi-nazionale, italo-croata. Le radici miste della mia identità sono l’espressione di una situazione ancora più frequente che appartiene a un numero sempre maggiore di persone al tempo della globalizzazione. Come alcune piante migranti, le radici possono sopravvivere in diversi terreni, ma portano con sé alcuni elementi essenziali del terreno in cui sono cresciuti, della loro “patria”. I legami sono mantenuti attraverso alcuni oggetti di affezione, cibo e abitudini, portati con sé nel continuo andare e tornare.
Il lavoro è un’installazione mobile composta da alcuni elementi legati alla cultura rumena, piccoli oggetti di uso quotidiano, cibo, odori, musica.
> Il lavoro è stato realizzato presso la Sala Patria, nel foyer del Cine-Auditorium Patria, per A3. Ateliere de Artă Alternativă project, Brasov. Il nome “Patria” dello spazio è stato il suggerimento per elaborare questo lavoro.