2013
Viaggio + azione paesaggistica (installazione ambientale)
33 lettere di legno di pino, paesaggio + fotografia
Sablons (France)-Milano (Italia), 500 km circa, 3 gg.
Ciò che è vivo ha bisogno di ciò che è vivo è la sintesi di un concetto che sta alla base del vivente e che deriva da alcune riflessioni sull’agricoltura organica e biodinamica assieme a Gianni Catellani, ex direttore della Fondazione Le Madri di Rolo (RE). In un contesto in cui la mancanza di vitalità dei terreni e dei cibi coltivati in modo intensivo concorre alla progressiva degenerazione sia fisica che spirituale dell’uomo, un cambio di prospettiva può avvenire recuperando un punto di vista organico che permetta di mantenere in dinamica la vita attraverso il vivente stesso, con una agricoltura sana. Questo pensiero è stato scritto in grandi lettere di legno da posizionare nel paesaggio, un pensiero che si fa azione su scala paesaggistica. L’azione è documentata fotograficamente.
Il lavoro si è realizzato nel tragitto tra Sablons e Milano, tra il 28 e il 31 dicembre 2013, durante il viaggio di ritorno in Italia da una residenza in Francia, inserendo la frase di lettere di legno nei diversi paesaggi attraversati, in un atto di enunciazione ripetuta. La frase è stata inserita in diversi punti lungo il percorso, alcuni più significativi di altri: di fronte ad una industria di mangimi di mais per bestiame, in un campo fertilizzato a letame, al confine italo-francese, che è il luogo fisico dei traffici di import-export, nella Val di Susa, campo delle lotte di no-Tav, nell’area della centrale nucleare dismessa di Trino, per arrivare al cantiere di Expo a Milano, dove i terreni ad uso agricolo sono stati trasformati in terreni edificabili per ospitare il più grande evento internazionale sulla nutrizione.
Siccome la mostra si è svolta prima del viaggio nello spazio espositivo sono state posizionate le lettere di legno imballate così come sono arrivate dall’azienda produttrice, presentando così un lavoro che doveva ancora realizzarsi.
Tavolo la cucina con lumaca ragionando sui limiti
La stessa frase è stata utilizzata di nuovo nel 2015 per realizzare Ciò che è vivo – culture tour
> Progetto GAP – Global Art Programme, Waiting for Expo 2015, promosso da Artegiovane Milano e coordinato da FARE, in collaborazione con Art3 Valence, in residenza presso Moly-Sabata, Sablons (FR).