2015
Installazione itinerante, viaggio
33 lettere di legno di pino, paesaggio, persone, fotografia
33 tappe
Ciò che è vivo – culture tour è stato un viaggio in Italia per andare ad incontrare agricoltori biologici, biodinamici, che praticano la permacultura, ecovillaggi, portando in giro una frase di lettere di legno da posizionare di volta in volta sui terreni di chi ha accettato il mio invito a partecipare a questo lavoro. “Ciò che è vivo ha bisogno di ciò che è vivo”. La frase è una sintesi della visione organica dell’agricoltura biodinamica che mette al centro la vitalità dei suoli per la vitalità dell’ambiente e dell’uomo.
Questa installazione itinerante è stata il pretesto per farmi ospitare a casa loro, e per raccogliere e condividere un sapere sull’agricoltura, quale una delle prime forme di cultura, con l’obiettivo di recuperare alcuni principi utili a ripensare il rapporto tra l’uomo e l’ambiente, a partire dalla terra.
Il viaggio ha avuto luogo tra aprile e maggio del 2015, l’anno di Expo 2015, per muovermi in direzione contraria alle logiche accentratrici e sistemiche di questa manifestazione, andando ad incontrare direttamente sul territorio piccole realtà agricole attive nel mantenimento della sovranità alimentare, della biodiversità e della vitalità dei terreni. È stato un viaggio attraverso esempi virtuosi che si offrono quali modelli culturali e politici di un abitare in equilibrio con l’ambiente. Realtà che, a partire dalla terra, conducono e producono un’altra economia, e un altro immaginario, espressioni di un cambiamento già in atto, che il mio viaggio ha voluto testimoniare e valorizzare.
Un Viaggio in Italia, per esplorare la bellezza del paesaggio e della sua comunità resistente.
Durante il viaggio ho messo in atto un semplice e piacevole rituale di relazione: ad ogni agricoltore ho portato un prodotto datomi dal precedente, scambiandolo con uno proprio da portare al successivo.
Il lavoro ha coinvolto 31 partner che mi hanno ospitato, tra i quali ho inserito alcune Fondazioni e Associazioni Culturali che nascono da aziende agricole o che portano avanti un discorso in sintonia con i principi di questo progetto, in alcune delle quali il lavoro è stato presentato pubblicamente, come alla Fondazione Baruchello di Roma il 22 aprile, in una conversazione con Gianfranco Baruchello e Carla Subrizi, e al PAV di Torino il 30 maggio attraverso un workshop.
Il culture tour ha inoltre avuto due media partner per la comunicazione online: undo.net e terranuova.it dove ho pubblicato scritti miei e dei alcuni degli agricoltori e partecipanti.
Avere due differenti canali di comunicazione mi ha permesso di rivolgermi sia al pubblico dell’arte che a quello più generico dedito alla cultura ambientale, dando la possibilità di seguire il progetto su entrambi attraverso link. Usando in un certo modo l’arte per dirottare i due contesti culturali l’uno verso l’altro, condividendo una cultura comune.
Media partner:
Undo.net (Blog)
Terra Nuova
LE TAPPE DEL VIAGGIO
Al di là del fiume (BO)
La luna nell’orto (PU)
Pollinaria (PE)
Bolognano (PE)
Remo Angelini (CH)
Bagni Vittoria (CH)
BioFattoria Licineto (CH)
Adelfia (BA) + Canapuglia (BA)
Urupia (TA) + Oria (BR)
Azienda agricola Simmarano (MT)
Il Querceto (PZ)
Fondazione Baruchello (Roma)
Agricola Acquasanta (PG)
Fattoria Lara (PG)
Agricola Le Macchie (PI)
I mandorli (LI)
Azienda agricola Alpe di Puntato (LU)
Ecovillaggio di Granara (PR)
Fondazione Le Madri (RE)
Podere Santa Croce (BO)
Associazione Nuova Terra Viva (FE)
Il filo d’erba (PD)
Gestialpestri (BL)
Le Zercole (BL)
Indigena (TV)
Zolla14 (TV)
Cascina Lema (MI)
Cascina degli Ulivi (AL)
Altalanga Azienda Agricola (CN)
PAV (TO)
Alberto Grosoli (MO)
Nel 2016 il culture tour ha avuto una nuova tappa a Maranola (LT), durante Seminaria Festival.
Ciò che è vivo – Agricolarte
> Il viaggio è stato supportato da Fondazione Baruchello, Associazione La zappa sui piedi e Associazione per la Promozione del Territorio Tipicadelfia di Adelfia, e PAV, Torino, e da tutti gli agricoltori che mi hanno ospitato.
> La frase di legno è stata prodotta da Regione Lombardia, dove si trova in collezione, per GAP-Global Art Programme 2013, promosso da Artegiovane e FARE, Milano.
Ciò che è vivo – cromatografie