Apparentemente privo di narrazioni forti
2012
Esplorazione e scavo archeologico.
Scultura. Terra, acqua. 100x100x100 cm.
25 disegni, matita su carta. 29,7×21 cm + installazione di 36 fogli A4
Mensola con documenti vari. 80×32 cm.
Luogo comune è un lavoro sul paesaggio, sulla terra e sulla storia. Un lavoro che si realizza a diretto contatto con il territorio e la comunità di Guilmi, a partire dalla tradizione orale, al limite tra realtà e immaginario. A partire da una leggenda popolare, e seguendo le indicazioni di alcuni abitanti, ho esplorato il territorio attorno a Guilmi alla ricerca delle rovine di Tripaldi, antico borgo che si narra sia stato distrutto da formiche alate o cavallette e ricostruito a Guilmi. Con un approccio archeologico sono stati rinvenuti reperti ceramici, resti murari e umani. La terra cela e conserva le tracce di questa storia.
Una parte del lavoro si è concentrata sull’aspetto legale dei ritrovamenti, consultando un archeologo locale e dandone segnalazione alla Soprintendenza ai Beni Archeologici dell’Abruzzo che, rilevatone il valore, aggiungerà il sito sulla mappa dei luoghi di interesse storico-archeologico della Regione.
1m3 di terra è stato posto al margine del paese da dove è possibile vedere le rovine, e lasciato disfarsi nel tempo. Un metro cubo di terra, di storia, di memoria, per ricondurre l’attenzione su un territorio comune, e dare valore ai luoghi dell’abitare e all’immaginario legato al luogo. Un’unità che contiene le possibili narrazioni di un passato incerto, a colmare, o a confermare, un vuoto nella memoria di un paese.
Il lavoro si completa con 25 disegni di reperti che sono poi stati interrati nel cubo.
Il lavoro ha innescato un processo di consapevolezza e interesse, producendo il riemergere di ricordi e nuove narrazioni, alcune delle quali sono state raccolte e stampate per l’edizione di un poster pieghevole (pdf)
(ph. credits Guilmi Art Project, Emanuela Ascari)